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Vertice UA – UE 2017, ONE: Promesse vuote non creeranno i 22 milioni di posti di lavoro di cui l’Africa ha bisogno ogni anno

ABIDJAN, 28 Novembre 2017 – Il quinto vertice Unione Africana (UA) – Unione Europea (UE) che si terrà ad Abidjan (Costa d’Avorio) il 29 e 30 Novembre rappresenta un’occasione importante per definire un ambizioso piano d’azione per il triennio 2018-2020 per il reciproco interesse dei due continenti, uno con una popolazione in crescita e sempre più giovane e l’altro con una popolazione sempre più anziana. Con una popolazione destinata a raddoppiare entro il 2050 e che sarà costituita per metà da giovani sotto i 25 anni di età, l’Africa necessita di investimenti nell’istruzione, occupazione ed empowerment di questa gioventù in crescita per poter sfruttare tale “dividendo demografico”.

ONE invita i leader dell’UE e dell’UA a sostenere un rinnovato partenariato basato su impegni concreti e misurabili per favorire lo sviluppo della gioventù africana.

Jacopo Bencini, un giovane di Pontassieve e Youth Ambassador di ONE, è stato selezionato dalla Commissione Europea su oltre 7.500 candidati per la AU-EU Youth Plug-In Initiative, un ambizioso progetto che ha riunito 36 giovani dei due continenti per l’elaborazione di raccomandazioni rivolte ai leader dell’Unione Africana e Unione Europea in vista del Summit. Della sua esperienza nella capitale governativa ivoriana, Bencini ha detto: “In veste di Youth Ambassador di ONE selezionato per questo ambizioso progetto, avrò l’opportunità di far sentire la mia voce e di rivolgermi direttamente ai capi di stato, incluso il Primo Ministro Gentiloni. La mia prima raccomandazione ai leader dell’UE e dell’UA è quella di forgiare un vero partenariato, reciprocamente vantaggioso per entrambi i continenti e uno che superi il tradizionale discorso sul rapporto donatore-beneficiario e l’approccio assistenzialistico dell’UE nei confronti dell’Africa. Tramite l’accesso alle giuste opportunità, la gioventù africana può diventare il motore della crescita globale.”

In quanto elemento cardine dello sviluppo a lungo termine, l’istruzione deve essere il catalizzatore per favorire l’empowerment della popolazione giovanile dell’Africa. Ciò richiederà che i leader dell’UE e dell’UA si impegnino a finanziare pienamente meccanismi multilaterali come il Partenariato Mondiale per l’Istruzione (Global Partnership for Education). A 51 milioni di bambine viene negato l’accesso all’istruzione in Africa. I leader dell’UE e dell’UA devono affrontare il divario di genere adottando misure specifiche per abbattere le barriere che impediscono alle bambine di andare a scuola.

Friederike Röder, portavoce di ONE ad Abidjan, ha dichiarato: “Considerando che metà della popolazione africana sarà costituita da giovani sotto i 25 anni di età nel 2050, non c’è più tempo da perdere per mettere in atto politiche concrete per sfruttare il potenziale della gioventù africana a beneficio del loro continente e del mondo intero. Chi non sarebbe d’accordo sul fatto che l’istruzione è un investimento fondamentale? Questo è il motivo per cui l’UE deve pensare a lungo termine e stanziare ulteriori fondi per programmi di istruzione, in particolare meccanismi multilaterali internazionali come il Partenariato Mondiale per l’Istruzione.”

Sul caso specifico italiano Friederike Röder ha aggiunto: “Ospitando i leader del G7 in Sicilia, luogo geograficamente più vicino all’Africa di ogni altra precedente sede del vertice, l’Italia ha inviato un segnale positivo della sua volontà di assumere un ruolo prominente nel forgiare un nuovo partenariato internazionale con il continente. Bisogna ora trasformare questo messaggio simbolico in interventi concreti. Il rifinanziamento del Partenariato mondiale per l’Istruzione offre all’Italia un’incredibile opportunità di mostrare il suo rinnovato impegno a favore dell’aiuto allo sviluppo, che nel 2016 ha confermato, per il quarto anno consecutivo, il suo trend in crescita. L’Italia deve mantenere questo slancio e questo ambizioso obiettivo e fungere da guida nel garantire il pieno finanziamento del Partenariato Mondiale per l’Istruzione.”

FINE