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ONE accoglie con favore i contributi italiani durante il Summit COVID-19 per porre fine alla pandemia

The ONE Campaign commenta l’annuncio del governo italiano di contribuire con ulteriori 31 milioni di dosi di vaccini al programma COVAX e 200 milioni di euro in nuovi finanziamenti all’ACT-Accelerator per garantire un accesso globale ai vaccini. 

Il comunicato, espresso dal PM Draghi, è avvenuto durante il Summit odierno, ospitato dal Presidente statunitense Biden con l’obiettivo di continuare il finanziamento degli sforzi vaccinali contro il COVID-19 nei paesi a basso reddito, otto mesi dopo il primo vertice tenutosi in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dello scorso settembre.  

Martina Nuti, policy & advocacy manager di ONE Italia, ha commentato: “I finanziamenti annunciati dall’Italia rappresentano dosi che aiuteranno a salvare vite e a rendere le persone ovunque più sicure. Questo è esattamente il tipo di leadership che dobbiamo vedere se vogliamo una vera ripresa globale che metta fine alla minaccia del Covid per tutti e tutte, ovunque. Quest’annuncio dimostra l’intenzione del governo italiano di mantenere gli impegni presi durante il suo mandato di presidenza del G20 dell’anno scorso, e rappresenta un esempio per gli altri membri del G7 nell’intensificare i loro sforzi per porre fine a questa crisi”. 

Secondo un sondaggio condotto da the ONE Campaign in aprile, 8 italiani e italiane su 10 concordano sulla necessità di un’azione da parte dei governi, compreso quello italiano, di mantenere le promesse di vaccinare il 70% della popolazione mondiale entro la metà di quest’anno, agendo per porre fine alla pandemia. Attualmente, l’obiettivo è ancora lontano: solo il 12.8% delle persone nei paesi a basso reddito è vaccinato contro il 74.5% dei paesi più ricchi. 

Nuti ha aggiunto: “La battaglia non è vinta. Abbiamo ancora bisogno di ottenere più risorse per affrontare il sottofinanziamento cronico che ha minato la risposta globale fino ad oggi, così come le battute d’arresto che abbiamo visto nella lotta contro altre malattie mortali. Si è tentati di pensare che il peggio sia alle nostre spalle, ma trascurare la salute globale e i suoi impatti sulle vite e i mezzi di sostentamento di tutti e tutte, sarebbe miope e autolesionista. Dobbiamo finire il lavoro in corso e ci auguriamo che l’Italia continui a investire nella lotta contro il COVID-19 come ha fatto oggi, e che aumenti anche i fondi da destinare al Global Fund per aiutare a salvare altri 20 milioni di vite da malattie come l’HIV, la TBC e la malaria”.