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G20: Nessun impegno concreto per porre fine alla pandemia

Roma. Mentre i leader delle maggiori economie mondiali si apprestano a concludere queste due giornate di discussioni nelle quali la risposta alla pandemia e la sfida ai cambiamenti climatici hanno dominato l’agenda, The ONE Campaign ha rilasciato le seguenti dichiarazioni accogliendo i passi avanti sul clima, ma avverte sul fatto che i progressi inadeguati nella risposta alla pandemia rischiano di ostacolare la capacità del mondo di sconfiggere la pandemia. 

Emily Wigens, Direttrice UE di The ONE Campaign, ha dichiarato: “Il G20 non è stato in grado di mettere in campo azioni concrete necessarie per affrontare la pandemia nonostante i passi avanti sul clima, gli impegni di alcuni paesi e gli sforzi della Presidenza italiana. 

Gli obiettivi da soli non sono sufficienti a sconfiggere il virus ma il supporto espresso nei confronti dell’obiettivo del 70% della vaccinazione mondiale aumenta la possibilità di porre fine alla pandemia entro un anno. Questo richiede un cambiamento radicale nell’atteggiamento che le economie avanzate hanno adottato finora per porre fine alla pandemia. Abbiamo bisogno di vedere questo impegno tradotto in finanziamenti e in dosi necessarie per sconfiggere il virus. 

I leader del G20 si sono accordati su un investimento intelligente nella ripresa globale, promette di ai paesi vulnerabili un’iniezione di 100 miliardi di dollari riassegnando i Diritti Speciali di Prelievo per sostenerli nell’affrontare le conseguenze della crisi.Queste risorse avranno un grande impatto sui paesi a basso reddito, è quindi necessario che i leader rivedano ancora i loro obiettivi per il prossimo anno.

Rispondendo alla notizia sul raggiungimento di un accordo dell’ultimo momento sul riscaldamento globale di un tetto massimo di 1.5 gradi, Wigens ha continuato: 

Accogliamo l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale prima del COP26. Ma è anche vero che al G20 non costa nulla fare queste promesse, quello che davvero conta sono le azioni urgenti che le economie avanzate devono intraprendere per fare diventare queste promesse realtà.”

Rispondendo sugli impegni dell’Italia, Martina Nuti, responsabile delle politiche e dell’advocacy  per ONE Italia ha dichiarato:

“Non si può negare l’impegno dell’Italia sul finanziamento per il clima, tuttavia, ci aspettavamo un’ambizione finanziaria ancora maggiore per lo strumento internazionale ACT-A, e una condivisione aggiuntiva di dosi che avrebbero potuto accelerare la fine della pandemia ovunque.

Rispetto alla risposta economica, mentre accogliamo l’impegno dell’Italia di riassegnare il 20% della sua allocazione di Diritti speciali di Prelievo ai paesi che più ne hanno bisogno. É importante vedere la Presidenza Italiana fare progressi erso una ripresa che sia veramente globale. Quello dell’Italia è un investimento intelligente poichè non usciremo dalla pandemia e non risaneremo l’economia mondiale finché non ci sarà una risposta economica coordinata di tutti i paesi delle economie avanzate”